ARONA…UN MEZZO BLACK OUT!!
ARONA – Chi ad Arona si aspettava la partita del prestigio e della grande conferma di essere una squadra da primi posti, torna invece dal Comunale col viso abbacchiato e un misero punticino in tasca, conquistato in extremis contro una squadra imbottita da ragazzini, avvinghiata nei fondali di bassa classifica. Poteva essere per gli aronesi la quinta vittoria consecutiva ed un ulteriore balzo in classifica ma non tutte le ciambelle escono con il buco e quella che sulla carta poteva sembrare un partita facile si è trasformata per la squadra locale in un mezzo incubo.
Primo tempo soporifero, scarso di tiri in porta (nessuno da parte dell’Arona, un paio da lontano della Castellettese) quindi un rigore dubbio non concesso ai ticinesi. Nulla di più.
Parte male anche la ripresa; possesso palla dell’Arona che non riesce con grande fatica a penetrare nella difesa ospite. La doccia fredda per gli aronesi arriva su di un magistrale calcio di punizione dal limite calciato da Pescarolo, figlio d’arte di un ex bomber dell’Arona dei tempi della Serie D e della C/2.
L’Arona accusa il colpo, si getta con rabbia all’attacco, ma la sua reazione è confusa ed inconcludente, sino a quando salgono in cattedra i suoi gioiellini, De Plano e Cugliandro, bravissimi a tenere in continua apprensione con la loro vivacità i difensori ticinesi; proprio da un’azione personale di Cugliandro parte il passaggio per il tiro perentorio di Marcolli che riporta le squadre in parità. Dopo il pareggio l’Arona potrebbe dilagare e gli ultimi dieci minuti si trasformano in un tiro al bersaglio contro i ticinesi, spariti letteralmente dal campo, ma l’Arona ormai con il fiatone non riesce più ad essere lucida nel momento decisivo e le due reti fallite in successione da Colombo e Squizzato, hanno del clamoroso.
Nell’Arona mi sono piaciuti, Guidi, Visentin e i giovanissimi De Plano e Cugliandro.
ARONA – Chi ad Arona si aspettava la partita del prestigio e della grande conferma di essere una squadra da primi posti, torna invece dal Comunale col viso abbacchiato e un misero punticino in tasca, conquistato in extremis contro una squadra imbottita da ragazzini, avvinghiata nei fondali di bassa classifica. Poteva essere per gli aronesi la quinta vittoria consecutiva ed un ulteriore balzo in classifica ma non tutte le ciambelle escono con il buco e quella che sulla carta poteva sembrare un partita facile si è trasformata per la squadra locale in un mezzo incubo.
Primo tempo soporifero, scarso di tiri in porta (nessuno da parte dell’Arona, un paio da lontano della Castellettese) quindi un rigore dubbio non concesso ai ticinesi. Nulla di più.
Parte male anche la ripresa; possesso palla dell’Arona che non riesce con grande fatica a penetrare nella difesa ospite. La doccia fredda per gli aronesi arriva su di un magistrale calcio di punizione dal limite calciato da Pescarolo, figlio d’arte di un ex bomber dell’Arona dei tempi della Serie D e della C/2.
L’Arona accusa il colpo, si getta con rabbia all’attacco, ma la sua reazione è confusa ed inconcludente, sino a quando salgono in cattedra i suoi gioiellini, De Plano e Cugliandro, bravissimi a tenere in continua apprensione con la loro vivacità i difensori ticinesi; proprio da un’azione personale di Cugliandro parte il passaggio per il tiro perentorio di Marcolli che riporta le squadre in parità. Dopo il pareggio l’Arona potrebbe dilagare e gli ultimi dieci minuti si trasformano in un tiro al bersaglio contro i ticinesi, spariti letteralmente dal campo, ma l’Arona ormai con il fiatone non riesce più ad essere lucida nel momento decisivo e le due reti fallite in successione da Colombo e Squizzato, hanno del clamoroso.
Nell’Arona mi sono piaciuti, Guidi, Visentin e i giovanissimi De Plano e Cugliandro.